I GIARDINI DI INYCON
COME LE ARANCINE SICILIANE
Prendi le arancine siciliane: all'esterno si presentano in maniera inquietante.
Non sai classificare quelle pallottole rugose, e la loro ambigua scorza potrebbe farti immaginare tutt'altro fuorchè il vero. E' una sorta di corazza imperscrutabile che lascia trapelare ben poco del proprio interno. Eppure l'anima dell'arancina è proprio custodita nei recessi sottocutanei: penetrata quella spessa pelle di riso panato e fritto scaturisce l'emozione e la sorpresa: truculenti effluvi di rossi ragù carichi di pinoli e uvetta, o aristocratiche noci di burro avvolte nel prosciutto o ancora algidi tocchi di ricotta misti a vigorosi spinaci!
L'interno è l'essenza dell'arancina.
Un giardino pubblico a Menfi, in provincia di Agrigento, è stato progettato pensando alle arancine.
Anzi ai siciliani.
Come le arancine, ma ancor più come i siciliani, le forme dell’architettura di questa opera sono dure ed essenziali.
Le superfici esterne sono in beton brut, le finiture quasi inesistenti.
[Ma l’esterno dei siciliani non è duro ed essenziale, a volte sciatto, spesso indecifrabile?]
Il bordo frantumato sulla strada a scorrimento veloce si agglutina in prismi piramidali per essere percepito dall’auto in corsa.
Un’ultima strenua resistenza la oppone quella sorte di fabbricato che, invece, è il vero recinto, il vero giardino, il vero luogo domestico, la intima icona della sicilianità.
Sorprendentemente, o ovviamente se si preferisce, quello che sembra essere un edificio brutale invece è una semplice scorza di uno spazio paradisiaco e la cavità del suo ventre tutto proteso verso il cielo che lo inonda è un disorientante prorompere di profumi, di acqua fresca, di azulejos coloratissimi, di vegetazione, di poesia.
Come l'interno delle arancine.
Come l’interiorità dei siciliani.